martedì 18 settembre 2012

La Donna Abitata di Gioconda Belli

Questo libro mi è stato straconsigliato da un'amica e devo ammettere che è stata una piacevole lettura! Tra l'altro mi ha aiutato a conoscere un pezzo di storia (la dittatura di Somoza in Nicaragua e la rivoluzione Sandinista) di cui non sapevo assolutamente nulla...E' la storia di due donne, Lavinia, una giovane architetta della buona borghesia e di un'india che 'abita' dentro di lei (non posso spiegare oltre!). E' il racconto di varie battaglie: Lavinia lotta contro il conformismo e il perbenismo della sua classe sociale e dei propri genitori che la vorrebbero sposata ad un uomo di buona famiglia, madre di bambini e dedita alla cura della casa; lotta contro il maschilismo che guarda con condiscendenza il suo essere una giovane e brillante architetta; Itzà, l'india che è in lei, invece deve lottare contro gli spagnoli invasori. Lavinia  si innamora di un collega di lavoro che poi scoprirà essere un 'compagno' del Movimento per la Rivoluzione e lei stessa ne entrerà a far parte, ma prima assistiamo ai suoi dubbi, alle sue insicurezze derivanti dalla sua educazione e dal fatto di venire da un ambiente completamente diverso. Gioconda Belli ha anche lei partecipato alla Rivoluzione e il libro è senz'altro in parte autobiografico, parla di una donna indipendente e piena di passione che alla fine trova la sua strada nella lotta per la libertà del proprio paese dando così un senso alla propria vita. Una storia fatta di alti ideali, amore per la libertà, morte e amore. Per certi versi mi ha ricordato "L'Agnese va a morire": anche se periodo storico e ambientazione sono diversi,  trattasi sempre della storia di una donna piena di coraggio.
Consigliato agli amanti della letteratura sudamericana e delle storie di grandi passioni e ideali!

Un assaggio: "Quel paesaggio era la sua idea di patria, lo sognava quando si trovava dal''altra parte dell'oceano. Per quel paesaggio riusciva a capire i sogni piuttosto confusi del Movimento. Quella terra risuonava nella sua carne e nel suo sangue, nel suo amore di donna, nella sua ribellione contro la ricchezza e la miseria: i due terribili mondi del suo io diviso. Quel paesaggio meritava una sorte migliore. Quel popolo meritava quel paesaggio e non le cloache maleodoranti sulla riva del lago, le strade dove circolavano maiali, dove si sotterravano feti clandestini, e l'acqua era infestata dalle zanzare."

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