lunedì 19 dicembre 2011

Acab - All cops are bastards di Carlo Bonini

Quando entro in libreria mi lascio sempre attirare dalle copertine. Di questo libro mi hanno subito incuriosito la bellissima 'Medusa' di Caravaggio e il titolo che ho spesso visto scritto sui muri e di cui ignoravo il significato. Leggendo la trama ho poi scoperto che era un romanzo e al tempo stesso non lo era. Carlo Bonini, infatti, è un giornalista che scrive per La Repubblica e che ci fa entrare nel mondo dei 'celerini'. Il suo però non è un vero e proprio saggio. Sono i suoi protagonisti, Michelangelo, Drago e lo Sciatto, a parlare. L'autore lascia che siano loro a raccontarci come e perchè sono diventati 'sbirri', in cosa credono e come vivono. Sono loro a raccontarci alcuni episodi di violenza urbana realmente accaduti come l'assalto militare degli ultras ad una caserma di Roma o gli scontri di Genova e sono ancora loro che ci raccontano la propria disillusione e frustrazione. Un libro dalla parte dei celerini o contro? Nessuno dei due. Da una parte Bonini ci conduce nella chat della celere poco tempo dopo i fatti di Genova e i commenti che i poliziotti si scambiano non sono certo esaltanti, dall'altra però ci porta anche dall'altra parte della 'barricata', nel mondo degli ultras che vanno allo stadio con spranghe e catene per far guerra agli sbirri, gli stessi violenti xenofobi che si lanciano in una spietata caccia al Rom (fatto di cronaca anche questo realmente accaduto). Delinquenti violenti che fanno della guerra alla divisa un credo fondamentale (da brivido la lettura dei 'valori' e dei 'principi' enunciati da questi personaggi!) e dello slogan 'Acab' il loro grido di guerra (All Cops are bastardsrefrain di una canzone di una band skinhead degli anni '70). Alla fine Acab non è un libro schierato, non è di destra nè di sinistra e questa è proprio la sua bellezza. Il libro scorre velocemente mostrandoci un mondo a parte di cui non siamo a conoscenza, descritto in modo schietto, spesso brutale; ci fa vedere la catena dell'odio sociale che lega celerini e ultras e i meccanismi che stanno dietro a certi episodi violenti, senza però dare nessun giudizio. Bonini ci fa magistralmente conoscere il celerino, ma ci ricorda anche che dietro alla divisa c'è un uomo. Sarà il lettore a dare un giudizio, se ci riesce, alla fine del libro.
Piacerà a chi  crede che non tutto è bianco o nero, a chi ama andare oltre e capire. Piacerà a chi crede che prima di giudicare bisogna capire. Da leggere e da riflettere!
Tra l'altro il 27 gennaio prossimo uscirà al cinema il film tratto dal libro con Pierfrancesco Favino, Filippo Nigro e Marco Giallini. Speriamo ne sia all'altezza!

Questo è un estratto dal libro. Uno dei protagonisti è in servizio durante l'assalto degli ultras a una caserma di Roma:
"Si era messo a gridare come un ossesso. Aveva picchiato con i pugni e con il suo Gl40 scarico contro quei maledetti cancelli, fino a far grondare di sangue le nocche, a non sentire piú gli avambracci, i gomiti, implorando di aprire.
Di non lasciare che li facessero a pezzi con quelle maledette baionette, o magari a colpi di bottiglia, mattoni, tirapugni di ferro e coltelli a serramanico, che ora vedeva distintamente nelle mani degli incappucciati che li avevano circondati, facendo roteare le fibbie delle cinture come frombolieri impazziti.
Quando finalmente il cancello si era aperto, si era lasciato cadere sull'asfalto. Aveva vomitato. Aveva pianto."

Carlo Bonini, Acab - All cops are bastards, Einaudi, 2009.

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